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Appalti: equivalenza dei CCNL e ruolo del CNEL

Aggiornamento: 26 mag

Di Franco Ravazzolo, 12 dicembre 2024

di Luca Failla 12-11-2024

Il commento del Presidente ANPIT Veneto

La questione dell'equivalenza nei contratti è pericolosa per le applicazioni proprio nei diversi settori del manifatturiero, per il semplice motivo che le aziende appaltanti normalmente sono di grandi dimensioni iscritte a Federazioni di Confindustria e, quindi, applicano i relativi contratti di categoria “della Triplice”, a differenza delle piccole o medie aziende subappaltanti, che potrebbero essere associate ad altra Associazione.

Ora, nell’esame “di equivalenza” proposto dalla Commissione Unificata, si prevede che oltre all’Appaltatore principale siano analizzati anche tutti i CCNL applicati dai subfornitori.

Secondo la Commissione Unificata questi ultimi, se applicano un contratto giudicato “non equivalente”, si prevede che “l’offerta sia esclusa e l’amministrazione proceda ad individuare un nuovo aggiudicatario sulla base della graduatoria».

In altre parole, se un Lattoniere partecipa in qualità di subfornitore ad una grande opera appaltata e poi il CCNL applicato non fosse giudicato “equivalente”, l’Aggiudicatario della grande opera verrebbe, senza rimedio, escluso dall’appalto.

Poiché nelle opere appaltate vi sono innumerevoli subappalti relativi a forniture specifiche, la “non equivalenza” diverrebbe così esiziale per l’applicazione dei CCNL che non fanno riferimento alla "Triplice" nell’intero macrosettore manifatturiero, per il semplice motivo che qualsiasi Appaltatore, per scongiurare la possibilità di perdita dell’intero appalto, si troverebbe costretto a richiedere ai suoi subappaltatori di applicare il CCNL di settore della Triplice, dando così piena attuazione al cosiddetto "sistema bilaterale" che, in realtà, è opposto alla vera bilateralità "di sistema", la quale vede una pluralità di Associazioni Datoriali che concordano con diverse Federazioni Sindacali le condizioni e le norme specifiche del rapporto di lavoro.

Ritengo perciò che sia urgentissimo che, su questo punto, le Associazioni datoriali e le Organizzazioni sindacali, estranee al "sistema bilaterale" della sola Confindustria e Triplice, investano risorse e persone competenti in tutte le azioni a difesa, pena la possibilità di loro esclusione dal sistema.

Inoltre, osservo che, con questi rischi, nessuno applicherà un CCNL non Confindustria/Triplice senza adeguati benefici che, con l’allineamento retributivo ai minimali della Triplice, oggi scontato, saranno mantenibili SOLO con la difesa dei differenziali normativi, delle retribuzioni sinallagmatiche, delle voci retributive condizionate e variabili e con le forme di partecipazione sindacale diretta dei Lavoratori e con le loro effettive esperienze di cogestione equilibrata, così come previste nei nostri Protocolli.

Ciò, per evitare l'alternativa di un monolitico sistema politico/sindacale effettivamente estraneo sia agli interessi del Lavoro, che degli stessi Lavoratori.


Per ulteriori considerazioni sul tema, si potrà inviare una mail all'indirizzo segreteriaveneto@anpit.it.


Franco Ravazzolo

Presidente ANPIT Veneto


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